Slitta tutto a dopo le elezioni di giugno. I giudici del tribunale amministrativo del Lazio, prima sezione di Roma, hanno fissato l’udienza di merito al 29 maggio, vale a dire a pochi giorni dal voto di Castellammare di Stabia. Il tutto nell’ambito del ricorso riproposto dall’ex sindaco Cimmino al Tar, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ordinò un nuovo giudizione dei giudici di primo grado della giustizia amministrativa.
Con la nuova ordinanza, il collegio ha dato un mese di tempo al ministero dell’Interno per produrre l’intera documentazione, quella contenuta nel dischetto vuoto per intenderci. Questa volta gli atti devono esserci tutti. I difensori di Cimmino e i suoi avranno quindi tempo per studiare il fascicolo e proporre il proprio diritto di difesa all’udienza fissata al 29 maggio prossimo.
Dal punto di vista politico quest’ordinanza mette fuori gioco l’ex sindaco, anche se aveva dichiarato apertamente di essere concentrato solo a ribaltare la decisione dello scioglimento del consiglio comunale “per cancellare questo marchio infamante appiccicato alla città”. Quindi in ogni caso niente candidatura.
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