Sicurezza informatica: il 13% della popolazione mondiale nel 2020 ha subìto il furto dei propri dati sanitari

La pandemia ha indebolito il settore sanitario, provocando un incremento dei furti di cartelle sanitarie e dei danni contro le strutture ospedaliere. 

Secondo quanto riferito da Helpransomware, azienda specializzata in rimozione di ransomware e recupero dati crittografati, durante l’anno appena trascorso, il 20% degli attacchi ransomware ha riguardato le aziende sanitarie. 1 cittadino su 7 ha subìto un attacco.  

Da novembre c’è stato un aumento del 45% dei cyber attacks contro gli ospedali, pari al doppio di quelli avvenuti in tutti gli altri settori (22%). Le aree con le percentuali di incremento più elevate sono state:

  • Europa centrale (145%).
  • Asia Orientale (137%).
  • America Latina (112%).

Gli hacker più motivati prendono il controllo anche degli apparati ospedalieri, determinando delle conseguenze pesanti per la salute dei cittadini:

  • Danneggiamento di macchinari e dispositivi informatici.
  • Impiego di protocolli diagnostici errati.
  • Consegna di un esame non attendibile al paziente.

Non a caso, c’è stato un aumento del 3,6% di incidenti mortali per eventi cardiaci, negli ospedali che hanno subito, recentemente, un attacco informatico. 

Gli hacker, durante la pandemia, hanno attaccato questi ospedali sfruttando due metodologie: 

  1. E-mail di pishing con allegati creati per trarre in inganno l’utente. 
  2. Campagne di password spraying per accedere ai sistemi e portare a termine operazioni di spionaggio. 

Inoltre, il furto di informazioni sensibili a discapito delle aziende sanitarie, incentiva nuovi tentativi di frodi online: truffare i pazienti o i parenti potrebbe essere più facile avendo a disposizione le informazioni sanitarie delle persone. 

Ecco perchè i dati sanitari possono valere anche più delle informazioni relative alle carte di credito. 

Come precisato dagli esperti di Helpransomware:

“Il prezzo attuale di una singola cartella contenente i dati identificativi degli individui, con nomi, codici della previdenza sociale, date di nascita e numeri di conto corrente, varia da 14 a oltre 25 euro cadauno”.

Inoltre, i pirati informatici prendono di mira le aziende sanitarie perchè, in questa fase, pagano più facilmente di altre organizzazioni il riscatto: dovendo gestire una situazione emergenziale, gli ospedali, spesso, preferiscono sborsare migliaia di euro pur di recuperare i dati sensibili. 

Nonostante le problematiche legate alla gestione della pandemia, è preferibile non cedere alle proposte dei criminali informatici: in questi casi le soluzioni specifiche create ad esempio da Helpransomware aiutano ad eliminare, in brevissimo tempo, il ransomware ed i file criptati. 

Helpransomware è un’azienda con presenza internazionale leader nella rimozione di ransomware e nel recupero garantito di dati crittografati da cryptolocker. 

Grazie ad un  team di esperti in cybersecurity, Helpransomware interviene in qualsiasi parte del mondo 24/7/365 per aiutare gli utenti a proteggersi dai pirati informatici.