Pompei ultima scoperta: la Senatrice La Mura contro RAI e Parco Archeologico

“Purtroppo un’eccellenza come il parco archeologico di Pompei che, per la sua ricchezza culturale e unicità, avrebbe bisogno solo di valorizzazione e sana organizzazione, è da anni caratterizzata da sensazionalismi. Da un lato le proteste dei lavoratori, i crolli delle domus, la mancanza di sicurezza; dall’altro le campagne comunicative sulle nuove scoperte. Per carità, anche la strategia comunicativa è importante per un sito archeologico, ma non se pone ombre sulla trasparenza di un polo che, è bene ricordare, resta dello Stato e dunque è soggetto ai vincoli delle pubbliche amministrazioni”.

A dirlo è la Senatrice di Pompei Virginia La Mura con una nota stampa.  “La vicenda del documentario “Pompei ultima scoperta” andato in onda su Rai2 lo scorso 27 dicembre con ottimi ascolti, presenta almeno due questioni oggettivamente dubbie: è vero che la scoperta del termopolio annunciata a ridosso della messa in onda del documentario, quasi a volerlo promuovere e quasi a voler offuscare le proteste dei lavoratori delle biglietterie, risale a un anno e mezzo prima? Quali benefici economici ha ottenuto il parco archeologico dal documentario dato che, come tutti i siti culturali pubblici, è soggetto a tariffario per la realizzazione di riprese?

Altro discorso invece riguarda chi si domanda perché la Rai acquista un documentario prodotto da società francese e non pensi a girarlo lei stessa in casa, dato che parliamo della più grande azienda culturale italiana. Interrogativi che spero riescano ad ottenere una risposta dalla direzione del Parco e dal ministero il prima possibile.

Per questo ringrazio la collega Margherita Corrado, senatrice M5S e archeologa, che ha chiesto informazioni all’ente parco, e ai colleghi M5S della Camera Del Sesto, Martinciglio e Cadeddu che hanno presentato una interrogazione a risposta scritta al ministro Franceschini. La spinta comunicativa di cui certamente gli Enti hanno bisogno non può porre in secondo piano la necessaria correttezza dell’informazione e l’obbligatoria trasparenza dei progetti in cui essi sono coinvolti”.