FINCANTIERI, Castellammare. Nodo crocieristico stabiese: le minoranze chiedono chiarezza sul futuro dello stabilimento

Accogliamo positivamente le conclusioni emerse dalla conferenza dei capigruppo consiliari convocata stamane alla presenza del Presidente dell’A.d.S.P. del Mare Tirreno Centrale e delle R.S.U. di Fincantieri. L’impegno del Presidente Annunziata di rivedere il documento di pianificazione strategica, dando alla città la possibilità di apportare le dovute modifiche e di aprire un confronto vero sulle prospettive di sviluppo di un’area che rappresenta la storia ed il futuro di Castellammare di Stabia è un risultato importante frutto dell’impegno delle forze partitiche e consiliari di opposizione. 

Molte sono le criticità e i dubbi che abbiamo sollevato sulla bozza presentata nei giorni scorsi. A nostro avviso gli obiettivi proposti negli elaborati grafici e nelle note di accompagnamento non sono sufficienti a determinare le condizioni di una prospettiva di lunga durata e di crescita del porto stabiese. Siamo convinti infatti che la molteplicità di funzioni del nostro porto, come avviene da più di un secolo, debba continuare a vivere, ognuna con le sue caratteristiche e le sue peculiarità. Questa condizione deve però essere realmente sostenuta a tutti i livelli istituzionali, con azioni mirate e decise, volte ad un rilancio complessivo dell’intera area portuale (Fincantieri compresa) in un rapporto sinergico con il cuore antico di Castellammare e dell’intera città. Siamo convinti che il turismo e la cantieristica navale possano convivere e possano continuare ad essere da traino per l’economia della città e dei comuni limitrofi.

Per questi motivi non possiamo accettare che l’approdo crocieristico si sostanzi in un nodo di scambio tra mezzi terrestri e mezzi marittimi, posto per di più all’interno di un’area industriale, così come non è auspicabile che il porto diventi a momenti alterni approdo croceristico o cantiere navale. Ci sono progetti già in campo da diversi anni per far sì che le due diverse funzioni, cantieristica e turismo, possano essere strutturate in maniera di coesistere in spazi separati e distinti. Non è con la promiscuità dei moli che garantiremo una prospettiva turistica alla città né tantomeno le migliori condizioni di lavoro per Fincantieri.

A tal fine chiediamo con forza che Fincantieri chiarisca quali sono le reali intenzioni sullo stabilimento di Castellammare, che determini le condizioni per un progetto di rilancio serio e duraturo, così come sta facendo per gli altri stabilimenti aziendali nazionali ed internazionali.

Non ha giovato sicuramente l’atteggiamento passivo ed acritico avuto dall’Amministrazione Comunale. Auspichiamo che a stretto giro il Sindaco e la maggioranza consiliare aprano un tavolo di confronto serio e partecipato sulle prospettive future della riorganizzazione del porto e delle conseguenziali ripercussioni che questo avrà sull’intera città. Non saremo noi di certo a sottrarci dalla discussione e dalla nostra parte di responsabilità.