CRONACA, Cafiero de Raho: «Lo Stato deve riappropriarsi del fortino dei D’Alessandro»

Riflettori dell’Antimafia puntati su Castellammare. Blitz che giorno dopo giorno stanno radendo al suolo quel che rimane dei gruppi criminali che dominano la città delle acque.

«È evidente che lo Stato deve riconquistare i fortini che consentono a queste organizzazioni di radicare il loro potere. Come nel caso di Scanzano a Castellammare di Stabia» a dirlo è il Procuratore Nazionale Antimafia, Ferdinando Cafiero de Raho, in un’intervista al quotidiano leRepubblica , a firma del collega Dario del Porto.

Sentir nominare Castellammare dalla massima carica della Procura Antimafia fa sperare chi crede in una vera rinascita della città. Nella stessa notte, qualche giorno fa, sono state arrestate circa 20 persone, in due differenti blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza. E’ un segnale che lo Stato c’è e fa la sua parte.

Nell’intervista, il Procuratore Antimafia tiene a precisare però che le azioni di smantellamento dei clan ad opera della DDA di Napoli vanno anche “accompagnate” dalle azioni dei cittadini «questo è un clan (i D’Alessandro,ndr) che sopravvive da oltre mezzo secolo. Ma non ha certo un esercito alle spalle».

«L’attività repressiva riesce comunque ad assestare colpi durissimi alle organizzazioni. Quello che manca è uno scatto collettivo, una ribellione sociale contro la camorra che coinvolga tutti, a Castellammare come in molte altre parti dell’area metropolitana di Napoli»