POLITICA. Governo Draghi, la Senatrice La Mura: «Ho votato NO perchè Draghi ha parlato di capitale umano, non di persone»

Presa di posizione in totale coerenza verso i suoi elettori, la Senatrice pompeiana Virginia La Mura ha votato NO alla fiducia al Governo Draghi. Larghissime intese per il neonato Governo Draghi che, incassata ieri in tarda serata la fiducia al Senato, attende la fiducia alla Camera che arriverà nella serata di oggi.

Non saranno pochi i colpi di scena nella votazione di oggi che, come protagonisti, ha soprattutto i parlamentari del M5s. Da un lato ci sono i grillini che sostengono il governo nonostante vada in controtendenza rispetto ai capisaldi del Movimento. Dall’altro, invece, ci sono i 5stelle “più puri”, che confermeranno il loro No al Presidente Draghi tenendo fede così all’etica 5 stelle. Secondo alcune ipotesi di chi segue la Politica romana, il Governo Draghi ormai ha la strada spianata e non teme ribaltoni.

«I numeri risicati sono al Senato» ha dichiarato solo qualche giorno fa l’ex Senatore Nello Di Nardo in diretta a “mettiamoCi comodi” . Incassata quindi la fiducia al Senato, alla Camera, Draghi, non teme “malpancisti”. Intanto arriva la dichiarazione della Senatrice del M5s Virginia La Mura che, con il suo NO, rischia ora l’espulsione dal Movimento non essendosi allineata alle direttive “dei piani alti”

“Ho votato no alla fiducia a questo governo, riservandomi di valutare le azioni che intraprenderà quando saranno presentate al Parlamento”, così la senatrice Virginia La Mura, capogruppo M5S in commissione Territorio, Ambiente e Beni ambientali.

“Dalle linee programmatiche comunicate ieri mattina dal presidente Draghi, emerge a mio parere – continua La Mura – un orientamento che vede lo Stato e i settori che lo compongono secondo un’ottica aziendalistica che bada al profitto e non al benessere di chi vi è coinvolto.

Il presidente Draghi ha parlato di capitale umano e mai di persone se non in riferimento a età lavorativa, redditi di persone fisiche o dotazioni di personale. Un’ottica da cui dobbiamo allontanarci, anche e soprattutto in campo ambientale dove transizione ecologica non può far riferimento solo a mercati e settori energetici.

Abbiamo invece bisogno di un’economia ecologica che si metta al servizio della tutela degli equilibri della natura, abbracciando nel contempo gli equilibri sociali e i diritti delle persone. Infine, non penso che un governo di tutti possa essere un governo a nome degli italiani. Vedo invece un governo in cui il consenso di tutti delega le decisioni a pochi”.