Elettrodotto sui Lattari, la deputata Di Lauro: «Preservare l’area da interventi invasivi. Pensare eventualmente a soluzioni alternative»

«Sul nuovo elettrodotto che attraverserà una parte dorsale dei Monti Lattari è opportuno fare chiarezza, alla luce delle criticità fatte emergere dalle associazioni ambientaliste ed eventualmente ricercare anche eventuali soluzioni alternative». A dirlo è la deputata Carmen Di Lauro, esponente del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, che si è espressa sull’intervento programmato da TERNA sulla sostituzione dei cavi e tralicci per un nuovo elettrodotto con un aumento di potenza elettrica da 60kV a 150kV.

«Sono venuta a conoscenza dell’esposto, presentato congiuntamente di WWF e Italia Nostra, secondo cui si configurerebbe sostanzialmente la realizzazione di una nuova opera e non una semplice sostituzione di un elettrodotto già esistente con l’installazione di 37 nuovi piloni di dimensioni considerevoli. Il tutto – prosegue la nota della deputata –  con un impatto considerevole su un territorio classificato come sito di interesse comunitario. Sia chiaro, non sono contraria ideologicamente alla realizzazione di opere che porteranno sviluppo sul territorio. Tuttavia, benché siano state ottenute le dovute autorizzazioni rilasciate da parte di vari Enti sovraordinati, sarebbe opportuno fare chiarezza sulla compatibilità di tali manufatti. L’ecosistema dei Monti Lattari, unico e al tempo stesso fragile, va prima di tutto salvaguardato. Sarebbe opportuno pensare a soluzioni alternative come già ipotizzato in situazioni del genere in altre zone del nostro Paese». Per l’esponente pentastellata bisogna preservare l’area del Parco dei Monti Lattari da interventi “invasivi” che potrebbero minare il già fragile ecosistema ed è per questo che ha annunciato di «far presente la vicenda al Ministero dell’Ambiente per verificare – fa sapere –  che un progetto di tale portata abbia tenuto conto delle specifiche peculiarità del paesaggio riducendo al minimo l’impatto».

«La natura e il verde  – commentano i meetup della Penisola Sorrentina –  sono la nostra garanzia di vita ma ancora una volta sono a rischio. Il progetto della Terna prevede la sostituzione dell’attuale elettrodotto che passerà da 60kV a 150kV, attraversando il Parco dei Monti Lattari. Tale opera prevede l’abbattimento dei vecchi tralicci sostituiti da 37 nuovi piloni di altezza considerevole ed insistenti ciascuno su una base di cemento di 50 metri quadrati. L’opera non prevede la rimozione delle vecchie e grosse basi in cemento nel terreno e, dunque, il consumo di suolo del nuovo elettrodotto si somma a quello già esistente. Terna ha già preso in giro i cittadini della penisola sorrentina e di Sorrento costruendo un mostro di cemento armato dopo aver rassicurato la popolazione che sarebbe stato costruito nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, ma nulla è stato fatto quindi tutto lascia presagire un ulteriore schiaffo alla natura e al consumo di suolo».