Impieghiamo i giovani medici per i test antigenici rapidi

Impieghiamo i giovani medici per i test antigenici rapidi

I test antigeni rapidi nella diagnosi di infezione di coronavirus sono oggetto di agitazione nella Categoria dei Medici di Famiglia” è quanto dichiara in una nota stampa il Movimento Ordinatamente che aggiunge “poiché il sindacato principale della medicina generale ha firmato l’obbligo, in maniera del tutto irresponsabile, per i Medici di Medicina Generale di effettuare tali test diagnostici.È evidente come la mancanza di confronto con i medici stia portando, da mesi ormai, a decisioni sempre più inadeguate da parte della dirigenza sindacale della medicina generale napoletana e nazionale, che diventano scellerate nell’attuale contesto di emergenza.La protesta dei Medici di Medicina Generale e la proposta mediatica della dirigenza napoletana scaricano sui medici della Continuità Assistenziale e del 118 il carico di lavoro dei tamponi. Tutto ciò -rende conto della disorganizzazione totale nella gestione di questa situazione, e del distacco dalla realtà lavorativa della categoria.
Dato, però, che una soluzione a questo caos va trovata, noi di OrdiNataMente, ci siamo confrontati con tanti medici di famiglia, di Continuità Assistenziale e giovani medici ancora senza impiego. C’è stata una disponibilità totale, come sempre, a farsi carico compatti di questo carico di lavoro, sottolineando al contempo le criticità dell’accordo firmato dal sindacato, peraltro facilmente intuibili già a primo impatto. Le maggiori perplessità risiedono nell’obbligatorietà (visto il già enorme carico di lavoro a cui sono sottoposti tanti medici), la mancanza di strutture idonee (le quali dovrebbero essere esterne agli ambulatori dei MMG, visto l’altissimo rischio di diffusione in caso di una positività) e la conseguente chiusura degli studi in caso di tampone positivo di un paziente. PROPONIAMO, allora, alle istituzioni competenti, alcuni punti che permettano di effettuare i test in tutta sicurezza senza gravare su medici già pieni di lavoro:

  • mettere a disposizione strutture dedicate ESCLUSIVAMENTE al tamponamento dei pazienti, che permetterebbe di evitare l’assembramento negli studi medici e la chiusura degli stessi in caso di positività.
  • reclutare, in prima battuta, GIOVANI MEDICI ancora senza occupazione, i quali hanno già dato la loro piena disponibilità alla causa, consentendo in tal modo di scaricare il lavoro dai medici già impegnati nelle straordinarie attività di questo periodo, oltre ad avere personale medico dedicato a tempo pieno a questo impiego, così da accelerare la velocità di esecuzione e di tracciamento, con benefici per l’intera popolazione
  • eliminare l’obbligatorietà, sostituendola con la volontarietà, per i medici intenzionati a svolgere tale mansione.Pochi punti, semplici e facilmente attuabili, che permettono di risolvere il caos organizzativo attuale”