TRASPORTI. Treni regionali strapieni, la denuncia del magistrato Nicola Russo

Il togato ha denunciato immediatamente alle autorità. Trenitalia corre ai ripari e durante il viaggio fa scendere i passeggeri senza posto a sedere.

Odissea per tantissimi passeggeri che sul treno 2428 partito da Cosenza e diretto a Napoli sono stati lasciati a terra da Trenitalia a Battipaglia. C’è uno spaccato molto triste nella realtà dei trasporti. Il caso preso in esame che ha cristallizzato le disavventure naturalmente non sembrerebbe un caso isolato. Fortunatamente (o sfortunatamente come lui stesso ammette tramite il suo profilo facebook) sul treno viaggiava un magistrato della Corte di Appello di Napoli che ha immediatamente denunciato alle autorità competenti. Posti in piedi e vagoni al massimo della capienza. Tantissimi i viaggiatori senza mascherina.

Raggiunto al telefono, Russo spiega: «Non ho trovato posto su un Freccia Rossa perché il numero dei passeggeri prenotati non consentiva ulteriori viaggiatori. Allora ho preso un biglietto di un treno regionale. Appena sono salito sul treno alla stazione di Vallo della Lucania scalo, ho trovato il convoglio pieno di persone, molte in piedi e alcuni senza mascherina. Ho chiesto ai passeggeri perché fossero in piedi e mi hanno risposto che non c’erano posti a sedere. Per accertare quanto riferitomi, ho percorso tutte le carrozze, scoprendo che avevano ragione».

Il Magistrato poi cerca il personale Trenitalia a bordo del treno per chiedere spiegazioni «Ho segnalato ai ferrovieri la situazione e mi hanno fatto sedere nei posti loro riservati, una panchina nel senso letterale del termine, dicendo che non ce n’erano altri su tutto il treno – afferma Russo. Vicino a me alcuni stranieri che non indossavano la mascherina e alla mia richiesta di farlo, subito l’hanno calzata». A questo punto, vista la situazione, il magistrato ha avvertito un suo collega in procura che ha chiamato la questura.

«Il treno si è fermato alla stazione di Battipaglia e il megafono ha annunciato che le persone in sovrannumero rispetto ai posti disponibili dovevano scendere e che ci sarebbero state delle navette ad attenderle. Siamo scesi circa un centinaio e il pullman si è subito riempito, lasciando tanti di noi a terra. Per non attendere un’altra navetta, chissà quando sarebbe arrivata, ho preso un taxi per raggiungere Salerno».

Il magistrato poi sottolinea: «Non capisco perché sui Freccia Rossa si rispettino le norme anticovid e sui Regionali no? Chi paga di meno non ha gli stessi diritti per la sicurezza? In più, Trenitalia, nel momento in cui mi ha venduto il biglietto, deve garantirmi che io possa fare un viaggio al sicuro e non essere esposto a possibili contagi. E, invece, non c’è mappatura dei posti, non ci sono controlli anticovid che prevedono come obbligatorio il non assembramento e l’indossare la mascherina».

Da qui poi, il magistrato annuncia: «Presenterò un esposto contro Trenitalia e chiederò il risarcimento danni per il percolo al quale io, come del resto gli altri viaggiatori, siamo stati esposti».

Russo già da bordo del treno, dal suo profilo Facebook, aveva segnalato quanto stava accadendo, nei minimi particolari. Non è da escludersi che anche altri possano aggiungersi al reclamo del giudice, anche perché i viaggiatori arrabbiati erano molti, specie quelli costretti a scendere dal treno a Battipaglia.