POMPEI. Rapina a Villa Aurelia: 4 in carcere

Tra loro due stabiesi. Rischiano 20 anni di carcere

«Aprite Carabinieri. Stiamo cercando un latitante» è questa la frase che hanno detto all’albergatore di Pompei nella notte del 9 agosto i rapinatori. Armati di tutto punto e con indosso segni distintivi dell’arma dei Caabinieri, un gruppo di criminali ha fatto irruzione a Villa Aurelia, un b&b di Pompei.

Al momento dell’irruzione dei malviventi all’interno della struttura c’erano circa 20 ospiti che hanno scelto la location per pernottare durante la loro vacanza. Vacanza che si è trasformata in incubo e solo la prontezza di una delle ospiti ha scongiurato il peggio.

I Fatti

Si presentano con due vetture, risultate poi rubate, al cancello del b&b Villa Aurelia. Una delle vetture aveva un lampeggiante di colore blu, identico a quello in dotazione alla forze dell’ordine. Con i segni distintivi dell’Arma (casacche e palette) Bussano al citofono: «Aprite carabinieri!»

Il proprietario della struttura, vedendo gli uomini con le casacche dei Carabinieri ha aperto il cancello e consentito l’accesso. Uno di loro rimane fuori, si scoprirà poi che faceva da palo. Una volta entrati, armi in pugno, i finti carabinieri hanno immobilizzato i gestori. Tre persone.

Ammanettati, i coniugi albergatori sono stati tenuti in ostaggio sul divano al pianoterra della struttura mentre il figlio, sempre ammanettato, è stato rinchiuso in uno sgabuzzino. Dalla moglie del proprietario, con la forza delle minacce e delle armi, riescono a farsi consegnare una cospicua somma in contanti. La banda armata poi ha cominciato a rovistare in tutta la struttura, incuranti del trambusto che facevano a quell’ora di notte.

La richiesta d’aiuto

Dal piano superiore, una ospite sente strani rumori e percependo che qualcosa non va ha chiamato il 112. Poche parole che hanno fatto capire la gravità della situazione all’operatore del numero di emergenza che ha allertato le pattuglie.

Quando il rapinatore entra nella stanza della giovane la trova ancora al telefono. Glielo strappa di mano e lo distrugge. «Non ti muovere o ti spacco i denti!» le dice. Non sa però che è riuscita a dare l’allarme. Il gruppo di criminali poi continua a rovistare negli effetti personali di tutti alla ricerca di soldi ed oggetti di valore.

Mentre il gruppo si sposta, uno di loro rimane a “guardia” degli ostaggi e gli viene detto: «Se si muovono o fanno qualcosa che non va, sparagli!»

L’arrivo dei Carabinieri

Intanto sono passati circa 10 minuti. Dieci minuti che per gli ostaggi è sembrata un’eternità. Si sentono delle sirene, quelle vere stavolta, dei Carabinieri. Cinque pattuglie del Nucleo Radiomobile di Torre Annunziata diretti dal Maresciallo Carmine Mirante agli ordini del Maggiore Simone Rinaldi e della Stazione Carabinieri di Pompei. Si rendono conto di quello che sta succedendo perchè dall’esterno si intravedono persone con passamontagna e casacche con la scritta “Carabinieri” . I militari circondano la struttura. Il gruppo criminale si da alla fuga. Due vengono bloccati immediatamente mentre gli altri riescono a scappare.

La caccia all’uomo

Il bottino, nonostante la fretta della fuga, è sostanzioso: circa 14mila euro in contanti, numerosi oggetti d’oro orologi ed altri preziosi. Ma purtroppo per loro tutto recuperato e restituito ai legittimi proprietari. Parte la caccia all’uomo e per i ricercati c’è un imponente dispiegamento di forze dell’ordine che setacciano Torre Annunziata, Pompei, Castellammare e limitrofi. Altri due vengono rintracciati dopo qualche ora. Due invece sono ancora in corso di identificazione e da ricercare.

Torrisi Giovanni, Casciello Carmine, Amendola Antonio e Martinelli Mario. Questi i 4 malviventi assicurati alla giustizia. Tutti con numerosi precedenti penali, anche specifici, ad eccezione di Amendola che è incensurato. Amendola e Martinelli sono stabiesi, difesi dai noti penalisti Olga Coda e Mariano Morelli, rischiano pressappoco 20 anni di carcere. Per tutti il GIP di Torre Annunziata ha convalidato l’arresto e sono rinchiusi presso il carcere di Poggioreale.