Castellammare a una settimana dal voto tra ombre, accuse e aria da resa dei conti

A una settimana dal voto la campagna elettorale c’è aria da resa dei conti. A Castellammare di Stabia la vigilia delle elezioni è ormai condizionata da un terremoto giudiziario che ha colpito i vertici del clan D’Alessandro, nell’ambito dell’inchiesta che individuerebbe i mandanti dell’omicidio Tommasino, il consigliere comunale del Pd ammazzato nel 2009.
Le ombre
Dopo quindici anni gli strascichi giudiziari gettano ancora ombre sulla politica stabiese. Tutto questo a pochi giorni dal voto (8-9 giugno), anche perché nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Enzo D’Alessandro e degli altri vertici del clan ci sono le dichiarazioni dei pentiti, che tirano in ballo parenti strettissimi di alcuni esponenti di centrosinistra, candidato nelle liste di Luigi Vicinanza.
Lo scontro
Le cronache giudiziarie degli ultimi giorni, allora, diventano terreno di uno scontro politico inimmaginabile all’inizio di questa campagna elettorale. Ora è Mario D’Apuzzo, candidato del centrodestra, a fare la voce grossa e accusare il centrosinistra puntando il dito sulle candidature scomode. Da questo punto di vista, l’ultima settimana di campagna elettorale, si annuncia piena di colpi di scena.
Luigi Vicinanza per il momento ha preferito non intervenire sulle accuse mosse da Centro-destra, puntando invece sulla filiera istituzionale della città metropolitana e della Regione per gli obiettivi da raggiungere sulla balneazione del lungomare e sui servizi.
Ogni replica a Mario D’Apuzzo è stata affidata al segretario provinciale del Pd, Peppe Annunziata.
La guerra del sottopasso
L’ultima settimana si respirerà aria da resa dei conti soprattutto sul progetto del sottopasso al rione San Marco. Tra Mario D’Apuzzo e Luigi Vicinanza non si contano i botta e risposta sui social su questo fronte. L’impressione è che il popoloso quartiere stabiese possa fare da ago della bilancia, potendo contare su quasi diecimila aventi diritto al voto.
Le indagini
Ma intanto le indagini sui rapporti tra politica e camorra non si fermano, soprattutto dopo gli ultimi accadimenti. I fari dell’antimafia si sono  accesi ormai da tempo su Castellammare, anche perché il comune va al voto dopo il recente scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Se a questo si aggiungono le dichiarazioni dei pentiti sui parenti dei politici, allora c’è da aspettarsi di tutto.
Ci sarebbe poi un altro episodio inquirente emerso dalle ultime verifiche: nel corso degli arresti recenti sarebbe stato ritrovato materiale elettorale nell’abitazione di uno dei destinatari di misura cautelare. Questo potrebbe significare un orientamento sul voto da parte della camorra, che in realtà non ha mai smesso di avere il controllo sulla città, nonostante i due anni di commissariamento e le tante operazioni antimafia.
Alberto Cimmino