In data 28 maggio 2024 la Polizia Municipale di Castellammare di Stabia, unitamente ai Carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata, distaccati presso la Procura della Repubblica, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha proceduto al sequestro di alcuni immobili si via Passeggiata Archeologica numero 3 (catastalmente individuata al foglio n. 6, p.lla 1829), realizzati abusivamente da privati su un’area di proprietà del Demanio.
Dale indagini condotte dalla Procura è emerso che sull’area, di proprietà del Parco Archeologico di Pompei, erano stati realizzati abusivamente, in epoche diverse, alcuni immobili ad uso abitativo, oggetto di un’ordinanza comunale di rimozione, alla quale non era stata data ottemperanza, nonché erano stati depositati rifiuti in maniera incontrollata. L’area caduta in sequestro risulta delimitata da un muro di cinta, costituito da blocchi di lapilcemento con sovrastante rete metallica, realizzato sopra un muro di epoca romana, costituito da “mura antiche in opera reticolata nella parte inferiore e con imposta superiore ad archi rovesci in blocchetti di tufo rettangolari”, come riscontrato dai saggi eseguiti durante uno dei sopralluoghi della polizia giudiziaria e dei funzionari del Parco Archeologico di Pompei.
Il muro romano intercettato, da un’analisi delle planimetrie e delle immagini d’archivio conservate presso il Parco Archeologico di Pompei, appare identificabile nel muro ad archi rovesci che delimitava uno dei lati della “Villa del Pastore”, allo stato attuale interrata, sulla cui superficie insistono numerosi altri abusi edilizi, oltre a quello oggetto del sequestro. Gli abusi edilizi accertati sono stati realizzati su un’area di proprietà del Demanio “Parco Archeologico di Pompei”, in assenza di titoli, ni zona sismica, soggeta a vincolo paesaggistico, ricadente, secondo li vigente P.R.G., in parte, in zona F 7 (A) – Parco Urbano Archeologico, nella quale qualsiasi intervento privato o pubblico di edificazione (ad eccezione di ristrutturazioni, modifiche interne e sopraelevazioni), sbancamento, movimento di terra, terrazzamento o di azione nel sottosuolo, è soggetto al preventivo nulla osta da parte della Soprintendenza Archeologica di Pompei, e in parte in Zona F 13 zona archeologica, nella quale non sono consentiti interventi di nuova costruzione, fatti salvi quelli relativi ad opere finalizzate alla conservazione e valorizzazione dei beni archeologici, da eseguirsi o promossi da amministrazioni statali e/o enti territoriali.
L’area e le opere abusive realizzate sulla stessa, poste in sequestro, sono state affidate incustodia al Parco Archeologico di Pompei.